Intervista a Luigina Giordani
“Giardini da vivere”

Tester di Italia Bellissima per la Regione Marche, è autrice del libro “Giardini da vivere”, recentemente pubblicato dall’editore Paysage.
Il suo operare ha molto a che fare con la coscienza ecologica e l’etica dei luoghi. In che modo lei utilizza le diverse conformazioni delle piante e le loro tonalità cromatiche per integrare il verde all’interno del progetto architettonico?
Ogni spazio verde deve essere pensato partendo dalla sua tipologia ma, che si tratti di aree pubbliche o private, terrazzi o cortili, giardini o parchi, aree residenziali o aziendali, lavoro per raggiungere l’armonia tra l’architettura, il paesaggio e le forme naturali di piante e fiori che ne costituiscono la trama. Per questo, mi piace realizzare dei percorsi sensoriali che si snodano in un ricco ventaglio di arbusti, erbacee e graminacee, dove privilegio tessiture minute e variate, tra cromatismi che sfumano dal blu all’azzurro, dal rosa al viola, sempre stemperati dal bianco e dal grigio-argenteo di foglie e fiori. Certo bisogna conoscere bene materiali, tecniche e piante, saperle scegliere e comporre in un insieme armonioso ma, dopo anni di studi di agronomia integrati da quelli di architettura, quest’ultima fase è senz’altro la parte più divertente del progetto. La natura riveste sempre un ruolo centrale in ogni mio progetto, integrata dall’uso di pietra e legno, preferendo sistemi di posa a secco dei materiali. Spontaneità, naturalezza, biodiversità e sostenibilità,