La ceramica di design, da Giò Ponti
alle esperienze contemporanee

Dal tornio all’adozione delle tecnologie più avanzate, attraverso l’uso di decori, forme e smalti apiombici. Ecco un breve focus
La ceramica e il design: una simbiosi di arte e industria, un accostamento di vitale importanza nella storia del design “Made in Italy”.
Tra i protagonisti nell’uso vi è senza dubbio l’architetto, designer e saggista milanese Giò Ponti, nato proprio pochi giorni or sono nel lontano 1891. Egli fu straordinario interprete di ceramiche e porcellane per Richard-Ginori, la fabbrica di Sesto Fiorentino in Italia, divenendone direttore artistico dal 1923 al 1933. Seppe amalgamare istanze classiciste a quelle della propria epoca avvalendosi di citazioni futuriste e Déco, esponendo le proprie creazioni in rassegne internazionali a Ginevra, Atene, L’Aja, Bruxelles, Londra e New York.
Il connubio tra la lavorazione industriale e la tecnica artigiana più raffinata ha permesso a tale categoria di giungere a noi attraverso un gusto contemporaneo, come testimoniato dall’attuale operato della Ceramica Artistica Solimene a Vietri sul Mare. Stoviglieria, oggettistica, tavoli, così come le suppellettili per la casa, sono ivi prodotte, con una lavorazione che ambisce alla continua ricerca di forme e materia. Si passa, infatti, dai colorati decori fitomorfi e zoomorfi a forme leggere o estruse, esito di un ricercato lavoro di sottrazione della materia.
di Fabrizio Aimar